Andrea Bajani e Maylis de Kerangal
Ho completato la lettura di due libri, entrambi editi da Feltrinelli. Andrea Bajani (Mi riconosci) e Maylis de Kerangal (Nascita di un ponte). Il primo (che bella e azzeccata la copertina di Daniele Benati) è un commosso ricordo di Antonio Tabucchi. Scritto con una sensibilità che non cede mai al dolore facile, il libro vibra di una poesia commossa e molto corporea. Con talento rarefatto Bajani racconta un'amicizia che cammina sulla linea della fine, del dolore e della malattia. Forse il tema che più pressa sulla coscienza è quello dell'incontro tra le età dell'uomo, il bisogno dei buoni maestri, lo scambio tra questi due orizzonti della vita: chi dovrebbe imparare da chi. Senza didascalia e facili vettori. "Nascita di un ponte" è la bella storia senza dialoghi della edificazione di un bridge americano. Con tutto quello che gli gira intorno. Le masse che si muovono con forza da quarto stato verso l'edilizia maestosa. Una bella idea di epica del fare. In una veste così immaginifica (e immaginata) da risultare veementemente metaforica e generativa.
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