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L'effetto che fa
Di Carvelli (del 15/12/2004 @ 14:45:34, in diario, linkato 867 volte)
Ora lo so. Me lo ero sempre chiesto e ho atteso 2anni più o meno per saperlo. La domanda ad effetto era sull'effetto che mi avrebbe fatto imbattermi casualmente in un lettore/lettrice di un mio libro. Immaginavo autobus o metro, treni. Nulla. Un uomo sulla 40ina ben portata, fascinoso e distratto leggeva PERDERSI A ROMA.
Guida insolita e sentimentale con un'ansia e una fretta che non so a cos'altro imputare se non alla mai scrittura. Urtava qualcuno e si girava per scusarsi. Mi piace pensare a questa strana coincidenza condivisa con l'editor del mio libro che mi camminava di fianco perché il suo è stato davvero un lavoro da fiancheggiatrice. La dovrebbero arrestare e con lei tutti i pazzi che come noi amano leggere e scrivere per la strada e urtando i passanti. Ecco: un libro deve urtare (non innervosire, non per forza) ma sbatterti addosso sì. Ecco fatto!