Il babbo obeso
Era
una festa.
É diventata una fiera. Quella di fine dicembre era una
festa ravvivata da qualche banchetto. Una festa che, d'altronde,
era precedente all'era cristiana. É diventata una fiera commerciale che, dal mese di ottobre, ci ingiunge di spendere senza freno: "Prendetevi dell'anticipo sulle feste".
Era la festa del bimbo povero che nasce sulla paglia, commuovendo, con il suo semplice prodigio, la profonda bontà degli umili della terra. É divenuta una fiera per ragazzi di un Occidente troppo ricco, pieni di una falsa felicità che nasconde loro l'indigenza mortale dei bambini della miseria.
Era la straordinaria favola di un Dio che sceglieva volontariamente la povertà per farsi piccolo tra i piccoli. É divenuta la tirannia di un Baal insaziabile che obbliga tutti a ingrassarsi per lui, consumendosi in un'orgia di consumi.
In quell'epoca gli Angeli nelle campagne intonavano un canto melodioso, era per tutti come una luce nella notte, "l'anima di un mondo senza cuore" secondo l'espressione di Marx. Oggi nelle nostre città, i Demoni del consumo stordiscono la gente con ritmi e rotti che coprono i rumori dei motori.
Babbo Natale, scendendo dal "cielo" sceglieva dal suo sacco l'oggetto a lungo sognato che gli umili genitori offrivano ai loro bambini buoni. Il Babbo Obeso, troneggiando su piramidi di immondizie che scalano il cielo, copre di cacca-regali famiglie sature che crollano sotto il peso dei soli imballaggi.
All'epoca succedeva che i nostri ragazzi, ai quali insegnavamo il sacrificio in nome della condivisione, accettassero di privarsi di qualcosa per "i piccoli cinesi". Adesso i nostri generosi rampolli sono destinati a nutrire i piccoli cinesi assorbendo - fino all'indigestione- i prodotti della loro industria clandestina.
Si risparmiava per donare. L'amore, di cui il dono era il simbolo, aveva più valore che l'offerta in sé. Oggi, l'imperativo del regalo diventa l'alibi del nostro reciproco iper-consumo. Ognuno sa che riceverà tanto quanto dà, e si trova obbligato ad accettare gli ultimi "gadget" alla moda, e questo spreco "altruista" di benestanti che si congratulano a vicenda, perfettamente ipocrita, contribuisce a legittimare e occultare il nostro saccheggio delle risorse del pianeta.
DI CONSEGUENZA, fuggendo questa irreggimentazione scandalosa, facciamo appello ai nostri lettori a non regalare e a non farsi regalare nulla:
Boicottiamo le feste!
In particolare, considerando che la mitologia cristiana, snaturata e recuperata, serve ormai da alibi a questo sperpero collettivo,
facciamo appello alle chiese
a rinunciare al salmone
e al bambinello, a... boicottare il Natale!
traduzione Francesca Grillo