american beauty
Di Carvelli (del 22/01/2004 @ 08:59:26, in diario, linkato 1038 volte)
"Mi serve un padre che mi faccia da modello, non un ragazzino arrapato che spruzza nelle mutande quando porto un'amica a casa dopo la scuola. Che schiappa! Qualcuno dovrebbe aiutarlo a smettere di soffrire." Inizia così grosso modo American Beauty, film criticato e amato. Film sulla schizofrenia del bene costruito come forma sociale. Appartenente ad un genere che non legittimamente ha perso cittadinanza quello della satira. Qui tutti hanno (giustamente) da ridire sugli altri ed è quindi un film sulla difficoltà del cambiamento e su quanto la stasi possa portare ad un punto di non ritorno. Proprio perché appartenente al genere satira è un film fastidioso e perciò criticatissimo. Oltre ad un certo stile leccato e preciso che però rivela un'ammirevole capacità costruttiva. Invidiabile appunto. VOGLIO VENDEE QUESTA CASA OGGI è l'autopreghiera della madre in carriera. Mentre il NON C'è NIENTE DI PEGGIO CHE ESSERE UNA QUALUNQUE è la preoccupazione della biondina aspirante modella. Ritratti impietosi e fastidiosi come quelli di Muccino. Di un sarcasmo che infastidisce per l'adesione pretestuosa alla realtà ma...
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