Alba/Atene… e gli appartati
Di Carvelli (del 23/01/2004 @ 07:58:34, in diario, linkato 1305 volte)
Recentemente intervistato da TTL de La Stampa, a proposito de “I ventitré giorni della città di Alba pubblicato da Fenoglio nel 1952 Giampaolo Dossena ha detto: “Un capolavoro assoluto. Non è un racconto, una novella, una fiction: è un frammento di uno storico greco e in questo senso Alba è la più grande città della letteratura italiana del Novecento. Un capolavoro creato in un angolo della provincia italiana…” Cerco invano nei miei pezzi di libreria della casa sfaccendata l’amato Una questione privata e concludo che è troppo tardi per ripensare ai libri prestati. Sono lacrime di coccodrillo e premesse che non rispetto. O forse è solo che sono molto disordinato. Molto?! Un po’. Fenoglio fu uno degli autori più riservate e in disparte della nostra letteratura. Curiosamente è uno dei più ricordati. Sarà per la leggerezza della sua avanguardia e per il peso antico delle sue parole. Classiche appunto. Sta bene con Silvio D’Arzo (“Casa d’altri” è la mia inutile e per nulla originale indicazione di lettura obbligata) con Tozzi, con Delfini e con tutti quegli scrittori su cui il tempo è passato veloce prima e ora non passa più.
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