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Odio termico
Di Carvelli (del 03/02/2005 @ 09:17:56, in diario, linkato 897 volte)
Esiste un genere di persone che dichiara di volere il nostro bene – peggio di amarci – e c’è da credergli… Insomma, esiste un genere di persone che professa amore come un credo, nei nostri confronti. Eppure (eppure gli crediamo lo stesso) a queste stesse persone non va mai bene nulla di noi. Eppure non sono mai d’accordo con come abbiamo fatto noi, oppure avrebbero fatto diversamente, oppure avrebbero fatto una cosa in più o in meno. Se si litiga riprofessano amore come se fosse un credo. E infatti si è disposti a creder loro ancora. Ma perché alla lunga ci si sente così insoddisfatti… vorrei dire usurati? Il tipo di relazione che descrivo è del genere…. O meglio ha un genere preminente che è quello padre/figlio/a o madre-figlia/o. Ma forse va di moda tanto che mi sembra venga replicata in una grandissima parte delle relazioni a sfondo (qua sfondo ci sta davvero bene!) amoroso. Alla fine di questa contrastata vocazione all’amore si impossessa di noi un odio (un fastidio, una rabbia) piena di calore. Lo definirei un odio termico. Un disprezzo o un ribrezzo nei massimi casi ma pieno di calore. In definitiva il legame non si scioglie nonostante la fucina di rodimenti vari. Sono calori destinati a stemperarsi ma a fatica e sono spesso le relazioni più infrangibili e con legami indissolubili (appunto familiari) che destino vuole finiscano con senso di liberazione o bagni di sangue. Della serie…. Chi troppo vuole… Qui Alberini passo e chiudo.