Kitchen Stories
Di Carvelli (del 29/01/2004 @ 07:30:20, in diario, linkato 1005 volte)
Dopo il massacro dell’editing al libro (un massacro alla fine anche molto istruttivo)…Aridanghete ancora film di neve. Un abbonamento quasi. Kitchen stories era quella che serviva: una tranquilla serie di location scandinave (il gioco Norvegia/Svezia per noi non abbastanza significante lo immagino pregno di conseguenze per spettatore autoctono), un ritmo lento, una pace. Il tutto per fare da contrafforte a tutta quella fatica delle parole del senso giusto, del modo migliore di dire le cose che non dici in altro modo che in maniera confusa salvo scoprire che in realtà (come in una terapia della saggezza che scava) dirle e non dirle cambia poco, specie se in un solo aggettivo due righe dopo dici tutto. Il film, piccolo apologo riuscito sull’amicizia, sentimentale senza smettere l’aplomb nordico, ci piace. Come piace un piatto caldo se hai freddo (ancora!!). Quindi se non gridiamo al capolavoro, alla fine – terapeuticamente – ne usciamo in pace. E forse con la convinzione che al cinema la neve riposa. A parte Shining, certo.
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