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Wojtyla, il senso di missione, il fascismo
Di Carvelli (del 05/04/2005 @ 09:57:55, in diario, linkato 1010 volte)
Ho parlato l'altro giorno con una signora. Non dirò di quale formazione cattolica... non dirò in quale gruppo cattolico milita... riferirò i discorsi della sua militanza, della sua missione, il loro nucleo essenziale che è contenuto in un atteggiamento politico spacciato per pastorale. Lo stesso che ci ricorda connivenze dittatoriali, amicizie alla Pinochet, Jasenovac, fughe in Argentina, collaborazionismo, delazione, fascismo in pectore o in mente e ne cuore il Vangelo. Nel cuore? Se mi chiedete a me, non cattolico, cosa mi auguro dal futuro della cristianità non ho dubbi a dirlo. Il futuro di un papa per la pace e per i diritti, apertura, nessun occhiolino al potere dell'economia, alle dittature del bene del popolo (non del popolo, come, al limite, sarebbe dalla profonda rivoluzione evangelica). Sono traguardi ora e sempre più lontani dal pontificato che tutti non possiamo che augurarci per far sì che "CHIEDERE SCUSA" non marchi mediaticamente conferma di potere ma sincerità e cambiamento. Questo mi auguro. Da non cattolico.