Ogni mattina una riga in più. Ogni mattina una parola oltre. Avanza a questi piccoli passi la scrittura. Ritratta verso un’alba necessaria. Prima delle fatiche del giorno. La scrittura è assediata. Dal tempo, dalle ore, dalla veglia, dal lavoro, dalle cose. Ogni mattina una riga in più. Ogni mattina una parola. Una frase. Una correzione. Un sinonimo. Nel silenzio della casa. Nell’odore del caffè. Senza che nessuno ti dica “va bene” senza la certezza dell’editoria sorge l’impeto della necessità. E non è sfortuna scrivere senza sapere cosa fare, senza la certezza del libro. Č l’incertezza che fa nascere il libro. Da un sogno tormentoso e saltuario come da questa forzata ritualità. Riscattata ad una vita ingombrante che ha mangiato ore per soldi e soldi per cibo e pantaloni lisi e colli di camicie consunti. Ogni mattina una riga in più. Ogni mattina una parola oltre.
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