Su Repubblica un'intervista splendida a Bono Vox degli U2: non aggiungo altro. L'intervista preannuncia un libro che sarà in libreria da domani per la S&K. Queste due battute sul suo rapporto argenteo con la moglie mi sembra che valgano doppie dalla bocca di un rocker per quanto non in divisa (o solo in divisa).
... Nella tua vita c'è una cosa che trovo straordinaria e insolita per una rockstar. Sei monogamo da 25 anni. "Non ero programmato per il matrimonio. Non ero quello che gli amici avrebbero definito "un buon partito", ma ho incontrato una donna straordinaria e non potevo lasciarmela scappare. Sento di non conoscerla ancora del tutto. Fra noi esiste una distanza quasi creativa, che Ali riesce a mantenere. I rapporti vanno gestiti. E lei ha un incredibile rispetto per la mia vita, oltre a uno spirito molto indipendente. Non so quanti sarebbero riusciti a rimanere sposati così a lungo, ma io l'ho fatto. Non so come abbia fatto tu, o chiunque altro, ma è così... Sono ancora innamorato".
Innamorarsi di un'altra persona capita a tutti. Sono sicuro che è successo anche a te. Quale forza interiore ti ha impedito di rompere il matrimonio? "Rompere il matrimonio? Forse un forte senso di sopravvivenza. Non ricordo con esattezza la citazione, ma c'è una frase di Jean Cocteau che dice più o meno che l'amicizia è più alta dell'amore. Qualche volta si tratta di un amore meno appariscente, o meno passionale, ma più profondo e saggio. Alla base del rapporto con mia moglie c'è una grande amicizia. In realtà per molti versi è la chiave di tutte le porte importanti della mia vita: la band, il matrimonio, la comunità in cui vivo. Per me è quasi come se i due sacramenti fondamentali fossero la musica e l'amicizia"...
www.repubblica.it/2005/f/sezioni/spettacoli_e_cultura/intebono/intebono/intebono.html
|