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Truffaut e barriques
Di Carvelli (del 13/02/2004 @ 08:18:54, in diario, linkato 942 volte)

 L'articolo era ieri su Sette del Corsera. Il titolo "E oggi voi tifereste per Truffaut o per Godard?". La penna, quella felice di Aldo Grasso. La tesi è che esista chi crede nelle barriques e chi nelle barricades. Alla fine Truffaut uno dei più grandi e longevi (nonostante la morte e i sarcofaghi qui a latere) del cinema mondiale. Su lui ha veramente ragione il professore quando dice che Truffaut è oggi modernissimo, autore senza ombre e con una cinematografia (mi sto facendo i DVD di ciack in edicola) da conservare, non incorniciare ma rivivere continuamente. Basilare la sua intervista ad Hitchcock e la sua attività di critico. Prezioso il suo racconto dell'alter ego tra amore per il mondo delle donne (si impara da qui) e per i libri, i bambini, i ragazzi...il tempo che passa. Diciamo con Grasso che: "Truffaut, specie quando faceva il critico, aveva del mondo del cinema una concezione dura e pura. Poi ha voluto incarnare la cinefilia pacifica, l'artigianato giudizioso, il cinema ufficiale (...) Godard invece è rimasto prigioniero della sua ideologia, sembra non essere cresciuto..." Insomma non fascista ma maturo... è diverso. Ma spesso l'etichetta è la facile barricata verso chi fa liquore.