C'è un momento nel cinema, quello in cui le luci si spengono e cala il buio di un attimo, che è uno dei momenti più belli in assoluto. Uno di quelli per cui di sicuro vale il prezzo del biglietto. Gli occhi impiegano qualche secondo per abituarsi e inizia il viaggio della pellicola. Dopo è tutto un confondersi, un lottare per trovare la posizione più comoda delle gambe (non esiste tormento peggiore nei cinema che la poca distanza dallo schienale), uno scansare le teste sovrastanti, trovare l'accordo dei braccioli con il vicino (alle volte è proprio una lotta), sentire il respiro e alle volte l'odore, la vita del vicino. Andare al cinema si dice. Del film si dice o non si dice. Si può o non si può dire. Andare al cinema. Ieri sono andato al cinema. Oggi vado al cinema. Spesso c'è gente che neanche chiede "a vedere cosa?" Ed è una incomprensibile elisione.
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