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L'amore (lati visibili e invisibili)
Di Carvelli (del 28/11/2005 @ 09:54:06, in diario, linkato 1727 volte)

Cara V.

il fatto è che l'amore addosso agli altri è irritante e specie quello un po' infantile e dolciastro, inoltre è irritante vedere una persona che stimi ridursi in una ridicola appendice pulsante della sua ansia di piacere (di piacere ad un altro, ad altri). Il fatto è anche - per dirla tutta, anche a nostro discapito - che l'amore suscita sempre un po' di inconsapevole invidia, l'invidia per quel meccanismo che risucchia gli amanti e li tiene fuori dal resto. L'astrazione dell'amore è fastidiosa. E lo è anche la sua esibizione. Bisogna amarsi in segreto. Ecco perché le coppie anche fisse devono avere una loro segretezza sentimentale e presentarsi come coppia solo quando si sentono al sicuro nell'amicizia (di pochi) o altrimenti devono presentare all'esterno la loro solidità e non il loro sentimento... l'amore deve essere espresso dalla concretezza: quello è il suo prestigioso dato visibile, la sua presenza agli altri. Mentre è fastidioso solo sentire i cuori o i corpi detti. Questo non è bello. Non è bella la confidenza a meno che sia all'amica (chi è l'amica?). Non è bello il racconto intimo. Non è bello il resoconto amatorio sia esso rosso o rosa. Irritante è lo sciacquio del bucato nelle orecchie altrui, la lamentela così come lo è il vanesio pavoneggiarsi con le proprie fortune siano esse erotiche o sentimentali. Esagererei e direi che se l'amore è un racconto non è. Non è amore, almeno. O non è quella marca di eros che tutto confonde. L'eros deve confondere al punto da nascondere l'eros detto (al limite scriverlo per scriverlo, non dirlo). L'indicibilità è la sua marca più autentica.