Entrare al cinema per vedere un film per la seconda volta, a poca distanza dalla prima. Vedere lo stesso film due volte. Gli stessi titoli di coda, la stessa musica (ma non c'era musica). Le stesse facce (sullo schermo), le stesse smorfie. Gli stessi vestiti (i loro). Chissà se si possono qualificare le temperature, i braccioli, i profumi, il respiro di chi ti è vicino, la seduta più o meno comoda, la posizione (con una testa di donna in più che si mangia ora il centro ora la sinistra del grande schermo). Che ffetto fa non aspettare il dvd o il vhs e seguire per lo stesso tempo della visione la stessa storia con lo stesso sviluppo (chissà se il cervello mette in atto altre procedure di lettura o le stesse come comandata a degli scatti suggerite dalle parole o dal colore biondo dei capelli o...). Che effetto fa ritagliare questo spazio di "ancora una volta" di "rivedere quello che si sa prima che lo si sia dimenticato". Quindi non "per ricordarlo" non "per ritrovarlo" ma per "averlo ancora uguale (uguale?)". Ieri ho rivisto L'enfant.
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