Giorni e giorni di frasi sempre simili. Passi e ascolti "la mia sistemazione" o "non mi piace come sto" o "mi sento sacrificato". Quando la monotonia diventa ossessione o c'è un problema o ci sarà. Dove giri giri le persone dicono le stesse cose. Non le stesse persone, sì le stesse cose. Uno all'isaputa dell'altro, per ora. Poi, quando l'uno saprà dell'altro sarà peggio o si faranno confronti tra poveri. Conte sui centesimi. Mi riviene in mente la polverina bianca di IERI di Agotha Kristof, a ripensarci (insieme forse al primo della trilogia della città di K.) la migliore cosa che abbia letto della scrittrice ungherese di Neuchatel.
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