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Versi di Maria Grazia Calandrone
Di Carvelli (del 02/11/2006 @ 13:38:37, in diario, linkato 926 volte)

Ci arrivo tramite Vibrisse. Questi versi sono qui e sono di Maria Grazia Calandrone (dal poemetto  Processo della sposa). Dal sito www.lattenzione.com

(...)

facciamo il gioco che siamo amanti e siamo fuori dalla terra
allo stato di cose
e chiamiamo a gran voce – o primizia di marzo
che rovescia catene, oro – così servi
poi abbassiamo la testa fino al suolo
 
riconosci dal torcimento nero della juta in una semplice pecca
muschiosa la mia voce, il corpo
in un astuccio di metallo, le chele
in disarmo sui fianchi come una flessa dotazione di ali
sottomarine, il leggero del corpo sostenuto per forme di vela
    dall'acqua
mobilissima dell'ossatura: quello
che esistendo sporge dal suo esistere – la melagrana
seminata dalla manciata nana di gennaio – la stasi del mio
    cuore
che si lascia esplorare dalla pietà del tuo dito sotto la canfora
    delle vesti
(...)