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Libri letti, in lettura, da leggere
Di Carvelli (del 16/07/2008 @ 09:30:59, in diario, linkato 670 volte)

Sto variamente leggendo, sfogliando, spulciando o curiosando intorno ai libri che vedete sopra. Alcuni sono bottino di una rapina legalizzata su una bancarella, altri sono bottino di rapina a pieno prezzo in libreria. Per molti la lettura sarà un'agonia, per altri una febbre a bollire o bassa e continua. Nascerà qualche amicizia. Qualcuna si chiuderà. Con qualche libro ci si frequenterà ancora e ancora. Come con l'anima sofferta della Pozzi (sotto appongo poesia). Di Snyder mi porterò dietro tanto ancora, il tanto che mi aiuta a stare al mondo o al pianeta, alle cose di sempre, di oggi. Della Varvello riesco a raccontare i racconti come se fossero storie mie (non sono storie mie, neanche in senso lato). Li so raccontare, come se me li avesse detti un amico e lo avessi ascoltato incuriosito. Ogni tanto (per qualcuno) mi piace modificare il finale per far sì che chi mi legge non abbia l'impressione di una storia inventata dopo che tutto fino a quel momento è sembrato il registro della verità. Poi leggo Celati e mi compiaccio della lateralità, della capacità di spezzare sempre il fiato, d'inventare sport nuovi o recuperarne di antichi. Avere da dire: è questa la natura quintessenziale dei libri.

La porta che si chiude

Tu lo vedi, sorella: io sono stanca,
stanca, logora, scossa,
come il pilastro d'un cancello angusto
al limitare d'un immenso cortile;
come un vecchio pilastro
che per tutta la vita
sia stato diga all'irruente fuga
d'una folla rinchiusa.
Oh, le parole prigioniere
che battono battono
furiosamente
alla porta dell'anima
e la porta dell'anima
che a palmo a palmo
spietatamente
si chiude!
Ed ogni giorno il varco si stringe
ed ogni giorno l'assalto è più duro.
E l'ultimo giorno
- io lo so -
l'ultimo giorno
quando un'unica lama di luce
pioverà dall'estremo spiraglio
dentro la tenebra,
allora sarà l'onda mostruosa,

l'urto tremendo,
l'urlo mortale
delle parole non nate
verso l'ultimo sogno di sole.
E poi,
dietro la porta per sempre chiusa,
sarà la notte intera,
la frescura,
il silenzio.
E poi,
con le labbra serrate,
con gli occhi aperti
sull'arcano cielo dell'ombra,
sarà
- tu lo sai -
la pace.