Libri letti, in lettura, da leggere
Sto variamente leggendo, sfogliando, spulciando o curiosando intorno ai libri che vedete sopra. Alcuni sono bottino di una rapina legalizzata su una bancarella, altri sono bottino di rapina a pieno prezzo in libreria. Per molti la lettura sarà un'agonia, per altri una febbre a bollire o bassa e continua. Nascerà qualche amicizia. Qualcuna si chiuderà. Con qualche libro ci si frequenterà ancora e ancora. Come con l'anima sofferta della Pozzi (sotto appongo poesia). Di Snyder mi porterò dietro tanto ancora, il tanto che mi aiuta a stare al mondo o al pianeta, alle cose di sempre, di oggi. Della Varvello riesco a raccontare i racconti come se fossero storie mie (non sono storie mie, neanche in senso lato). Li so raccontare, come se me li avesse detti un amico e lo avessi ascoltato incuriosito. Ogni tanto (per qualcuno) mi piace modificare il finale per far sì che chi mi legge non abbia l'impressione di una storia inventata dopo che tutto fino a quel momento è sembrato il registro della verità. Poi leggo Celati e mi compiaccio della lateralità, della capacità di spezzare sempre il fiato, d'inventare sport nuovi o recuperarne di antichi. Avere da dire: è questa la natura quintessenziale dei libri.
La porta che si chiude
Tu lo vedi, sorella: io sono stanca, stanca, logora, scossa, come il pilastro d'un cancello angusto al limitare d'un immenso cortile; come un vecchio pilastro che per tutta la vita sia stato diga all'irruente fuga d'una folla rinchiusa. Oh, le parole prigioniere che battono battono furiosamente alla porta dell'anima e la porta dell'anima che a palmo a palmo spietatamente si chiude! Ed ogni giorno il varco si stringe ed ogni giorno l'assalto è più duro. E l'ultimo giorno - io lo so - l'ultimo giorno quando un'unica lama di luce pioverà dall'estremo spiraglio dentro la tenebra, allora sarà l'onda mostruosa,
l'urto tremendo, l'urlo mortale delle parole non nate verso l'ultimo sogno di sole. E poi, dietro la porta per sempre chiusa, sarà la notte intera, la frescura, il silenzio. E poi, con le labbra serrate, con gli occhi aperti sull'arcano cielo dell'ombra, sarà - tu lo sai - la pace.
|