Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 30/12/2010 @ 16:15:08, in diario, linkato 1047 volte)
Di Carvelli (del 30/12/2010 @ 08:54:25, in diario, linkato 1187 volte)
Ho conservato un articolo di Massimo Ammaniti apparso su laRepubblica 10.12.10 dal titolo è il caso di dire sintomatico "Il narcisismo non è più malattia". Fa riferimento all'atteso (2013, ma molto ritardato) DSM5, sigla che sintetizza il sistema diagnostico più diffuso al mondo in campo psichiatrico. Oggetto dell'articolo è l'esclusione del disturbo narcisistico di personalità. Mi ha colpito questo brano: "Era questo il contesto in cui ha preso corpo il concetto di narcisismo patologico, caratterizzato da un senso grandioso di sé e dal costante bisogno di conferme da parte degli altri. Inevitabilmente la vita emotiva dei narcisisti è particolarmente povera e superficiale, con un bisogno di costanti rassicurazioni e una incapacità a provare empatia per gli altri, soprattutto per le loro sofferenze". E le conclusioni (anche un po' ad effetto) da leggere nell'era di facebook e dei blog - mea culpa - del Grande Fratello ecc): "Ma forse il mondo sta cambiando: il narcisismo non solo aiuta a vivere, può addirittura, se assume un carattere di grandiosità personale, predisporre verso una carriera politica". Il resto lo trovate qui http://formazioneinrete.myblog.it/tag/massimo+ammaniti
La domanda è: il narcisimo si toglie dalle diagnosi per esubero, soprannumero (e quindi l'eccezionalità diventa normalità)?
Di Carvelli (del 29/12/2010 @ 08:35:09, in diario, linkato 1343 volte)
David Foster Wallace risponde a una curiosa intervista di Arnaldo Greco (pubblicata in un laRepubblica delle donne recente). Lo fa accettando l'ingaggio un po' "fuori registro". In una delle risposte ribadisce il suo amore per Calvino qui da noi adombrato dalla fine (appannarsi) di una moda. Il suo scrittore di riferimento è Melville mentre Pynchon lo approva 2 libri contro 4 (e il tennis sembra sempre una delle sue metafore preferite). Dichiara di non amare le traduzioni delle sue opere in altre lingue. Per il resto e per tutto dimostra coraggio e apertura cosa che nella norma agli scrittori seriosamente presi sul serio (da se stessi) manca spesso. Spesso da noi.
Gli auguri della mia amica Etain Addey per il solstizio invernale come ogni Natale sono versi meravigliosi, sorprendenti, nuovi, diversi. Ma quest'anno lo sono di più. Sono di Robyn da La nascita dell'aringa, del 2009 (di cui nulla so). Ma sono belli e ve li riporto in un invito all'amore universale e alla procreazione assistita da tutta la Natura.
Quando il Sole
vide Oceania per la prima volta il cuore gli si riempì. E lei rispose scintillando con delle ondulazioni di gioia così dorate e argentate che lui capì
che per lei era lo stesso. Fece l’amore con lei quella mattina
e di nuovo alla fine
della giornata.
Più tardi, tornò in veste da donna
e le versò addosso
un chiaro di luna
così soffice e ricco
che le portò estasi e conforto
al tempo stesso.
Non passò molto tempo che Oceania aprì le sue gambe e partorì diecimila aringhe.
Ecco com’è quando fai l’amore con me.
Tutti quei pesci che girano e si rimescolano nel mio oceano di qua e di là
aspettando solo di rovesciarsi nei mari.
Di Carvelli (del 27/12/2010 @ 12:31:51, in diario, linkato 1025 volte)
Ognuno di noi ha una sua frontiera. Una linea che non varchi. Una linea davanti alla quale ti fermi. Ma che si sposta anche. Una linea che adesso per esempio è un po' più in là e non riesci più all'abbraccio. O che si avvicina anche se è solo per poco. Una mano che riesce a starti nella mano pochi secondi e poi basta. Eccolo il suo tempo infinito, la cosa che le è costata anni è ora tre secondi. I tre secondi più lunghi della tua vita, pensi perché sai in regime di economia a cosa corrispondono, come l'estrazione di un minerale prezioso. Ognuno ha una sua frontiera, ti dici. A volte per distrazione non la sorveglia. E tutto da tutto questo deriva.
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