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Una poesia di H.D. Thoreau
Di Carvelli (del 07/11/2012 @ 10:28:33, in diario, linkato 725 volte)

È straordinario pensare a quale varietà di colori
ben distinti possa offrirci l'inverno, e ciò usando
di tante poche tinte, se così vogliamo chiamarle.
La limpidezza e la purezza particolarissima dei
colori rappresentano probabilmente il fascino
maggiore di una passeggiata invernale.
C'è il rosso del cielo al tramonto, e della neve
di sera, e dei lembi di arcobaleno durante il
giorno, e delle nuvole basse.
C'è l'azzurro del cielo, e dei riflessi dell'acqua,
e del ghiaccio e delle ombre sulla neve.
C'è il giallo del sole e del cielo crepuscolare al
mattino e alla sera e del carice (o color paglierino
che, diviene brillante se, a sera, viene illuminato
sull'orlo del ghiaccio) e tutti e tre nei cristalli di brina.
E poi i colori secondari, ecco il porpora della neve,
in mucchi e sulle cime delle colline, sui monti,
delle nuvole serotine.
Il verde dei sempreverdi, del cielo e del ghiaccio
e delle acque quando scende la sera.
L'arancione del cielo di sera.
Il bianco della neve e delle nuvole e il nero delle
nuvole stesse. delle acque agitate, dell'acqua che
s'infiltra nel sottile strato di neve sul ghiaccio.
Il ruggine, il marrone e il grigio dei boschi di
alberi decidui.
Il bruno fulvo della terra nuda.