Una poesia di H.D. Thoreau
È straordinario pensare a quale varietà di colori ben distinti possa offrirci l'inverno, e ciò usando di tante poche tinte, se così vogliamo chiamarle. La limpidezza e la purezza particolarissima dei colori rappresentano probabilmente il fascino maggiore di una passeggiata invernale. C'è il rosso del cielo al tramonto, e della neve di sera, e dei lembi di arcobaleno durante il giorno, e delle nuvole basse. C'è l'azzurro del cielo, e dei riflessi dell'acqua, e del ghiaccio e delle ombre sulla neve. C'è il giallo del sole e del cielo crepuscolare al mattino e alla sera e del carice (o color paglierino che, diviene brillante se, a sera, viene illuminato sull'orlo del ghiaccio) e tutti e tre nei cristalli di brina. E poi i colori secondari, ecco il porpora della neve, in mucchi e sulle cime delle colline, sui monti, delle nuvole serotine. Il verde dei sempreverdi, del cielo e del ghiaccio e delle acque quando scende la sera. L'arancione del cielo di sera. Il bianco della neve e delle nuvole e il nero delle nuvole stesse. delle acque agitate, dell'acqua che s'infiltra nel sottile strato di neve sul ghiaccio. Il ruggine, il marrone e il grigio dei boschi di alberi decidui. Il bruno fulvo della terra nuda.
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