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Una poesia di Paul Celan
Di Carvelli (del 09/11/2012 @ 09:10:02, in diario, linkato 782 volte)
NERA CORONA


Col sangue di sconvolte
ferite abbeveri le tue spine,
che l’ansia unghiuta covi
regina in pieno buio.

Congiungi le mie mani folli.

Tutti i pii, tutti i beati
vidi venire cantando a te.
Li uccidesti con l’ascia.
Oh, il veleno del tuo dardo.

Guarisci i miei occhi spenti.

Nei venti, nei pungenti,
strappi tutte le arpe soavi.
Calchi la dolce guazza dei giorni…
Passo di chi? – suono del lutto?

Reggi il mio perso brancolare.

Coi taciturni, i molti,
sfreni ostili bufere.
Nel silenzio, immenso,
getti i tuoi ceppi ardenti.

Prepara il mio sonno leggero.

(da Paul Celan,Poesie sparse pubblicate in vita - Nottetempo, 2011
 - Traduzione di Dario Borso)