Una poesia di Alberto Garlini
Di Carvelli (del 07/07/2006 @ 14:12:11, in diario, linkato 1102 volte)
"Dopo di colpo capisco come la tenda del balcone/ dopo di me continuerà a battere contro il cemento./ Che gli alberi s'allungheranno sulla statale di Palmanova/ come le biglie colpite dalle biglie, le foglie contro il vetro./ E ci saranno sentieri nuovi sopra le nuvole,/ il cielo fisso di adesso ma non così immobile./ Diremo parole come pane, speranza, attimo, festa,/ parole come ciglia, labbra, mano, dita,/ sul vento che assorda e scuote la tenda."
Questa poesia è da LE COSE CHE DICO ADESSO di ALBERTO GARLINI. Un libro rubato (un sabato mi avevi letto COME DIRSI ADDIO, bella, ricordo) da una libreria non mia. E' bello scovare (in questo caso è lo scovare di uno scovare) un libro. Specie quando è piccolo e viene dalla persistenza, da un incontro casuale dove volere e non volere fanno un gioco di ombre. Ti domandi in quanti siete ad averlo (e come fare a farlo avere ad altri). Spesso si passa per qualche gentile redattrice di una casa editrice piccola. Il libro viene spedito in una busta che forse meriterebbe di essere conservata come la pagina di quel libro stesso. Quasi che la copertina abbia un appendice di carta gialla e francobolli.
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