Beppe Salvia
Di Carvelli (del 27/09/2006 @ 15:30:37, in diario, linkato 2674 volte)
Seguono due poesie di Beppe Salvia. Non adesso ma poi...vorrei...comprare questo piccolo tributo amichevole alla storta perfetta sorte della poesia e alla sua bellezza.
Adesso io ho una nuova casa, bella
anche adesso che non vi ho messo mano ancora. Tutta grigia e malandata, con tutte le finestre rotte, i vetri infranti, il legno fradicio. Ma bella
per il sole che prende ed il terrazzo ch’è ancora tutto ingombro di ferraglia, e perché da qui si può vedere quasi tutta la città. E la sera al tramonto sembra una battaglia lontana la città. Io amo la mia casa perché è bella E silenziosa e forte. Sembra d’aver Qui nella casa un’altra casa, d’ombra, e nella vita un’altra vita, eterna.
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Abbiamo nel cuore un solitario amore, nostra vita infinita, e negli occhi il cielo per nostro vario cammino. Le spiagge i cieli, la riva su cui sassi e rovi e il solitario equisèto, e colli erbosi grassi rioni, città dispiegate come belle bandiere, e nude prigioni. Questa è la nostra vita. Questi nostri volti vagabondi come musi di cani ci somigliano. Il vento il sole le corolle rosse e blu, i sogni mai sognati i nostri sogni. Questa è la nostra vita e nulla più.
Beppe Salvia (1954 – 1985)
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