Di Carvelli (del 08/01/2004 @ 00:00:26, in diario, linkato 889 volte)
Con D., al cinema: Vodka lemon. Freddo freddo fuori. Il cinema è tiepido, accogliente. E’ vecchio, frusto. Bello. Pure il film che c’ha tanta neve. Tanta. Poi riuscendo di nuovo freddo freddo. Il film ci è piaciuto. Sì ci è piaciuto. E’ un film sulle separazioni. Su quanto un corpo si può staccare da un altro. Qui c’è la morte. Quella che separa dalle persone amate. Ma che poi quasi naturalmente fa da calamita ad altri corpi. A noi non piace parlare della morte. Cioè a noi non piace pensare alla morte. Diciamo che generalmente a noi non piace pensare alla fine. Così ognuno fa le cose sue per esorcizzarla. Intanto la fine fa sempre il suo viaggio parallelo. Bisogna imparare a viaggiarci vicino ad un passeggero così scomodo. Poi penso a quanto poco tempo possa fare tanto spazio tra due stati d’animo. Per esempio tra amore e disamore c’è molto. Per esempio tra stima e disprezzo. Magari sono fatti naturali questi che sono difficili da teorizzare, riassumere in una formula. Ma sono fatti che succedono nonostante poi noi non li capiamo e passiamo la vita a trovare la formula esplicativa di questi bruschi cambiamenti di stato. Tipo che eravamo piccoli e studiavamo le leggi del passaggio dallo stato liquido al gassoso o al solido. Ma in fondo, come si dice, questo era un film. Un film, nulla più. E fa freddo.