Certe volte mi piace immaginare le piccolezze di cui siamo artefici o vittime dinanzi all'implacabilità del giudizio del fuoco. Le piccole fughe, quelle infingardaggini da bambini o bambine, il dito davanti al quale nascondiamo il nostro corpo enorme, le nostre malefatte, i nostri piccoli interessi che proteggiamo - piccoli e li proteggiamo. La fortuna di non essere mai messi davanti ad un contraddittorio. La certezza, anzi. L'abuso di quel nostro piccolo potere. Ho davanti ai miei occhi quelle facce tronfie della loro sicurezza. Le conoscete no? Avete presente? Quelle facce lì: tutte piene di birignao, della loro non-etica dell'etica come se bon ton e saper vivere coincidessero con la teoria e non piuttosto con una buona presentazione/introduzione della teoria. Certe volte - non sempre - immagino quelle facce lì, davanti alla giustizia, all'etica del fuoco. Che facce farebbero? Ancora birignao? Ancora "buon gusto", parole così? Chissà!
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