E' un bel sogno. Sono in macchina. Guido. Da solo. Non so come ma penso che la via che percorro sia la via Salaria andando da Roma verso fuori. A sinistra scorrono campi seminati. L'impressione è quella di scorrere lo sfondo di tele come Guidoriccio o la Gioconda.
Mentre a destra (lato passeggero, vuoto) passo venditori di pentole di rame, ceramiche (come può acccadere dalle parti di Deruta). Ma la strada è in leggera discesa e questo dà un senso sottile di possesso come se andare fosse un dominare. La strada va e io continuo a guidare. Il sogno è andare (non guidare: non c'è stanchezza, senso del pericolo o cose così). E il sogno è bello. Il risveglio lo è. Sereno. Come se sognare fosse stato autovaticinarsi una serenità. La serenità di chi procede senza paura e senza ostacoli.
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