Metro1.
Arrivo tardi per scrivere e diffondere una caccia allo strumento. Felicemente tardi. Ieri un musicista che abita nel quartiere ha perso nella metropolitana il suo strumento. Lui si chiama Fabrizio Bosso e lo strumento (per molti sarà ovvio) è la tromba. Forse è la stessa tromba che ho sentito risuonare qualche domenica mattina dal giardino di casa. Forse quella è un'altra. Ma, quella o un'altra, lui l'aveva persa. Buon per lui che l'ha ritrovata: era una tromba di anni - suonata da anni - con un ricordo nella custodia eccetera. E' una bella storia. dal punto di vista suo lo è di più adesso. In genere lo era già da prima e lo sarebbe stata per un bel po'. Non troppo certo: giusto il tempo di una ricerca. Ma questa è letteratura.
Metro2.
Oggi mi sono tormentato sulla parola "sise". E' successo in metro vedendo una ragazza un po' grossa. Alta e grossa. Mi sono chieso se "sise" fosse la parola giusta per quel seno. Sise scese (come se il fatto che fosse in piedi davanti alle porte potesse avere conseguenze lingustico-anatomiche). Sise. Sise. Sise scese. Sise. Mi ha tormentato lessicalmente per qualche fermata. Finché non è scesa. Mi sono detto: ora controllo sul de mauro paravia (fatelo anche voi www.demauroparavia.it ). La sopresa è che non c'è. Mi è ronzata in testa una parola apocrifa, non ufficiale. Neanche gergale, volgare: come direbbe qualche annotazione. Eppure sono convinto che quella fisiologia attenda quelle quattro lettere. De Mauro mi perdoni l'intromissione.
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