Broccoli, finocchi, Obama and me (fotoracconto su accattone.org)
Broccoli, finocchi, Obama and me
di Roberto Carvelli
Il retro della casa rossa (la mia) somiglia al retro della White House. O Black House come da arguzie giornalistiche post elettorali. Lì Washington, qui Quadraro. Lì come qui verdura di stagione. Finisce qui la parentela.
Compie un anno questa terra (la mia). Dodici mesi di esproprio demaniale che hanno dato insalata e radicchio sempre, finocchi un po’ involuti, broccoli e cavoli ritadatari. Verde che si è sostituito a erbacce, topi e bisce (giuro!). Roma è piena di abbandoni. Metri e metri quadri di malva e tarassaco, cicoria spontanea, alianto a strafare. Ritagli lasciati al niente. La regola de “la libertà tua finisce dove inizia la mia” procura lacune verminose e zecche (cosa è meglio?). Perché non dare in quei luoghi di sconfine la stura agli orti condivisi? Perché non offrire terra a benintenzionati. Ma sì: la terra agli urbani contadini! Ecco l’agricoltura di ritorno e in trasferta, la rivoluzione verde in attesa della biancorossa in corso (di eclissi). Un consiglio? Piantare con la luna nuova.
www.accattone.org/PA/web/content.php?cid=422
|