Una poesia di Antonia Pozzi (grazie della segnalazione)
Largo O lasciate lasciate che io sia una cosa di nessuno per queste vecchie strade in cui la sera affonda -
O lasciate lasciate ch'io mi perda ombra nell'ombra - gli occhi due coppe alzate verso l'ultima luce -
E non chiedetemi - non chiedetemi quello che voglio e quello che sono se per me nella folla è il vuoto e nel vuoto l'arcana folla dei miei fantasmi - e non cercate - non cercate quello ch'io cerco se l'estremo pallore del cielo m'illumina la porta di una chiesa e mi sospinge a entrare - Non domandatemi se prego e chi prego e perché prego -
Io entro soltanto per avere un po' di tregua e una panca e il silenzio in cui parlino le cose sorelle - Poi ch'io sono una cosa - una cosa di nessuno che va per le vecchie vie del suo mondo - gli occhi due coppe alzate verso l'ultima luce -
|