Una poesia di Giorgio Caproni
Di Carvelli (del 16/11/2009 @ 16:50:50, in diario, linkato 1143 volte)
Sere fa rileggevo la bellissima raccolta di Giorgio Caproni - Il seme del piangere, dedicata alla mamma Annina. Tra le pagine più belle della nostr poesia italiana del Novecento.
L’uscita mattutina
Come scendeva fina e giovane le scale Annina! Mordendosi la catenina d’oro, usciva via lasciando nel buio una scia di cipria, che non finiva.
L’ora era di mattina presto, ancora albina. Ma come s’illuminava la strada dove lei passava!
Tutto Cors’Amedeo, sentendola, si destava. Ne conosceva il neo sul labbro, e sottile la nuca e l’andatura ilare - la cintura stretta, che acre e gentile (Annina si voltava) all’opera stimolava.
Andava in alba e in trina pari a un’operaia regina. Andava col volto franco (ma cauto, e vergine, il fianco) e tutta di lei risuonava al suo tacchettio la contrada.
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