Ancora cinema e ancora neve. Ancora con D. Una specie di coazione a ripetere. Una filmografia, un minifestival trasversale. Forse è una ricerca o forse un bisogno. Di certo entro nervoso ed esco pacificato, sereno, Il film Nòi Albinòi è un film islandese, cinematografia risaputa di neve. Un filone e noi lo seguiamo. Bello o non bello ripeto un film di pace. Un po’ opportunisticamente mi accontento. Di entrare scosso ed uscire quieto. Nòi è un ragazzo che aspetta con indolenza la fine. Nel mentre cerca di fare il meno possibile. A scuola, a casa, al lavoro (nelle rare occasioni). E' la scelta di una assenza.
Comprato Gottfried Benn “Aprèslude” (Einaudi). Nella IV di copertina leggo che è libro di fine carriera per Benn che scrive ad un critico “Conoscerà il coraggio dei vecchi pugili che si costringe ancora una volta a calcare il centro del ring in vece di vivere dei propri interessi o di aprire un bar.” L’ultima poesia, quella che chiude la raccolta e che le dà il titolo dice così:
"durare, aspettare, concedersi,
oscurarsi, invecchiare, apréslude."
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