E poi, Machado, le tue poesie!/ E' un po' come quando un uomo di mezz'età/ s'innamora un'altra volta. Una cosa bella da vedere/ anche se un po' imbarazzante./ Ho fatto qualche sciocchezza, tipo metter su il tuo ritratto./ E andavo a letto con il tuo libro/ per averlo a portata di mano. Una notte un treno/ è passato nei miei sogni e mi ha svegliato./ E la prima cosa che mi è venuta in mente, con il cuore a cento,/ nella stanza buia è stata:/ va tutto bene, tanto c'è Machado./ E poi sono riuscito ad addormentarmi.
Di Carvelli (del 03/05/2010 @ 09:33:04, in diario, linkato 678 volte)
Si allontana lui e lei si avvicina. Scompare lei e lui la cerca. Lui è risentito cercano di imbonirlo. Lui è triste e cercano di consolarlo. Lei è contenta cercano di screditarla. Tutte le storie che sento raccontare mi sembrano tutte leggibili alla luce di una semplice questione di potere. Tutto ha senso, pare, solo sotto la luce di questa freccia: come mantengo il potere sulle persone e sulle cose.
Saremo attaccati e questo si sa. Non è mai l'indice che le cose vanno male. Tutt'altro.
Ogni mattina da diciannove anni è così. Io a casa di qualcuno, qualcuno a casa mia. Senza mai smettere. Senza mai scoraggiarci. Ci incoraggiamo.
Giorni fa parlavo con qualcuno di Camera con vista. Mi è rivenuto in mente e ne ho sentito riparlare. Per radio. Sotto due arie dal film.