Eravamo in campeggio. Un bel gruppo. Qualcosa come otto persone. Tre o quattro tende. Stavamo alla Feniglia. Due di queste tende erano occupate da coppie. Da una di queste tende provenivano le inequivocabili voci delle liti che poi proseguivano su tutto. Mangiare e dove? Andare al mare e dove? Dormire e quando? Era una situazione da manuale: di quelle che ti fanno dire. Mai più con coppie in crisi. Ma non si sa mai prima. Mai un bollettino meteo. Anch'io credo di essere stato qualche volta in crisi ma - forse per pudore o per orgoglio (di entrambe) - mai finiva così. O ho già rimosso. Insomma, siamo al mare e tutto sommato è estate, siamo in vacanza, il tempo è bello. Io e Massimetto decidiamo di metterci al riparo da qualsiasi lite e cambiamo registro. Ci alziamo presto e, per fortuna ho la macchina, andiamo a correre tutte le mattine alle 7 a piedi nudi sulla spiaggia. Poi, così come siamo andiamo a fare colazione a Porto Santo Stefano. Un giorno - forse il primo - andiamo in un bar e parliamo da un piano all'altro col gestore che ci prega di ritornare per gustare i bomboloni caldi. Quando torniamo io (e chi se no!) tento di instaurare un dialogo con il citato barista. Segue dialogo. IO: Com'è il mare quest'anno? LUI: Perché è cambiato qualcosa? IO e M.: (lo e ci guardiamo attoniti) LUI: (insistente) E' cambiato qualcosa? IO e M.: (perplessi e sconcertati) Beh...boh LUI: (ora aggressivo) Dite è cambiato qualcosa? IO: (penso che non siamo in un libro russo dell'800 e faccio un passo indietro) Non saprei... LUI: (irritato e provocante) Perché dovrebbe andare meglio, essere più pulito il mare... Dite: l'Uomo è cambiato? E' un Uomo nuovo quello di quest'anno? IO e M.: (Ascoltiamo, assorbiamo - anche il bombolone - e ce ne andiamo con la coda tra le gambe pensando però di avere assistito ad un evento di follia e filosofia insieme)
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