Film in confezione salvafreschezza
E' un po' che non parlo di film e così recupero. Parlando di due film italiani e di altri visti in questo lungo frattempo che non esaurisco qui ma provo. Basilicata coast to coast (clone perfetto in quanto a schema narrativo di Little Miss Sunshine) mi è piaciuto per la freschezza e la piccola non saccente grazia che lo conduce dall'inizio alla fine. Mi commuove e mi sorprende ancor più Dieci inverni che avevo macato a suo tempo e ho visto ieri. Anche per questo film è necessario lodare la leggerezza pensosa di un piccolo dramma che tutti conosciamo (anche se per voi spero non sia così) in confezione durata. E' proprio vero che alle volte l'amore se scende a terra fa la fine dell'albatros di baudelairiana memoria. E' goffo, ingombrante e difficile al volo (alla ripresa del) e non si sarebbe detto certo quando lo si ammirava da sotto in su. Questo fa sì che spesso le grandi storie d'amore non si compongano nella concretezza e finiscano per aleggiare in una sfera ideale da cui nessuno avrà l'ardire di farle scendere - per convenienza, è chiaro. Ma ciò è un male, sia detto a latere. E per non peccare di cinismo o disfattismo. Detto solo per laicità. Nel film di Mieli ci sono due momenti topici da questo punto di vista: un'alba e un tramonto (anche se il vero tramonto è alla fine quando il gabbiano scende e, anche se a fatica, si distingue per qualche passetto magari sgraziato ma vero, reale e ci consegna quella "quadra" - per dirla alla Bossi - che spesso manca per ideologia ai grandi amori). Dicevo due scene: lui (mi preme qui dire che Riondino e la Ragonese sono per me le due più recenti e massime espressioni della recitazione insieme alla Rohrwacher e pochi altri ma ne parleremo), Riondino, guarda lei e dice "se vuole viene lei" attendendo la mossa della ragazza che lo ha rifiutato anche se non forse totalmente convinta. L'altro punto è quando per la prima volta lui si dichiara e non è il giorno adatto se si pensa che è il matrimonio di lei con un altro di cui è incinta e che è pure amico di lui. In queste due scene si gioca l'imperfetta gravità dei grandi sentimenti (rimarcata da lei che gli fa rotolare addosso la frase "adesso è facile" che è a dire perché è impossibile, e perché è detto per rottura più che per composizione. Fortuna vuole che un po' di leggerezza perfetta (anche se percepita come imperfetta ci riappacifica con il fantastico mondo della realtà reale, viva il soviet supremo) dona al film il finale che salva e che riporta all'inizio la storia nella casa in cui doveva succedere già da subito la cosa che succede alla fine. A saperlo (si dice alla vita).
Segnalo anche il bellisimo The box (non fatevi trarre in inganno dal trailer). Un film che nasce dalla fervida immaginazione scritta di Matheson e ben trasposta sullo schermo. E Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, un film davvero perfetto, furbo o scaltro che dir si voglia. Un piccolo classico già girato come tale e per questo forse un po' saccentino ma onore al merito di chi ha saputo cimentarsi con un classico (che non ho letto) rendendo il film classico di par suo.
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