La stanza è piccola e sa di sudore
La stanza è piccola e sa di sudore. L'uomo, anziano, che la copre nella totalità con la sua pancia mi fissa estasiato. Chiama la mia figura gioventù con un errore di calcolo. Gli faccio notare lo sblanciamento della valutazione. Accende il condizionatore e inizia a parlare. E' penombra ovunque anche nelle parole poco chiare che dice. In silenzio lo ascolto. E' tardi adesso, dice. Non so se pensando ad altri appuntamenti o come una constatazione generale. Ci salutiamo senza essere arrivati a nessuna decisione. Penso che la vita è fatta di tanti di questi rallentamenti ma se provo a ricordarne un altro non riesco. Questione di gioventù, mi dico.
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