Autoinganni, Goethe, Cherchi
Non si perde mai tempo a prendere in mano questo libro della insostituible Grazia Cherchi. Scompartimento per lettori e taciturni (Feltrinelli). Vi trovo questa bellissima massima di Goethe: "Non si è mai ingannati; si inganna se stessi". Per dire che è inutile aprire il campo delle lamentazioni. Più vantaggioso svelare la finestra della propria cecità. La Cherchi dà in questo libro intere e squillanti illuminazioni sulla scrittura. Da grande lettrice. Da grande editor. parlando di Tabucchi e dei libri del suo tempo loda ad esempio Notturno indiano. Salvo dissentire sulle conclusioni. E si chiede se il libro fino a una certa pagina perfetto non potesse aver trovato la fine lì. Invece di una manciata malmessa di pagine conclusive. Sono molti i libri che si rovinano dall'inizio ma altrettanti quelli che si scompongono alla fine. Meno grave che succeda al centro. Imputabile spesso ad operazioni di sostegno diversivo, a quelli che Virgilio chiamava tibicines, puntelli.
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