Non ti spaventare. Non avere paura. Non è la prima volta: che mi sento dire queste frasi in riferimento a cose sentimentali. Mi chiedo: ma perché qualcuno pensa che sia fonte di terrore il fatto di ricevere attenzioni affettive da parte sua? Mi rispondo che forse è perché le attenzioni affettive suscitano spesso panico. In certi casi è davvero un assioma. Ma “mi domando2”: perché nessuno si accorge quando davvero suscitano sgomento, quando davvero atterrisce l’idea o solo l’ipotesi di questa attenzione? Quando è davvero spaventevole. Davvero spiazzante, imbarazzante. A queste due domande non ci sono risposte coerenti. In definitiva, si potrebbe concludere che la paura del rifiuto cautelativamente fa avanzare mozioni d’ordine. Tipo: occhio, adesso ti sto facendo oggetto delle mie attenzioni, ti potrà succedere di conseguenza di provarne un sensibilissimo fastidio; tranquillo è solo paura. La mia mozione d’ordine è invece: ho paura di non riuscirti a spiegare che la mia paura è di non riuscirti a spiegare che non ho paura e che solo vorrei sapere come se ne esce da questa tua paura e soprattutto dalla mia di non riuscirtelo a spiegare? Mi spiego?
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