Io cerco il sentiero che dura
Leggo settimanalmente Internazionale. A parte un piccolo rituale collettivo-lavorativo, la lettura dell'oroscopo a cui riserviamo le peggiori energie confortevoli di cui disponiamo (questa settimana stupefacenti trasformazioni), non manco mai di vedere la foto del pianeta visto dalla spazio (in questo numero il lago Aral), la rubrica di Milana (questa puntata il maschio latino cellularizzato), le cartoline disegnate (stavolta Denis Deprez, da Canton: bellissime), le vignette (grandiosa la matrioska ecografizzata), le strisce (non sempre la pioggia è una danza che piace), i davvero? di O'Connor (bere o non bere acqua durante i pasti?). Ma spesso le poesie. Quella di questa settimana è bellissima.
La via nomade
Per andare alla fine del tempo Che scarpe che sandali d’aria No null’altro O tenero giorno che un filo sottile d’estate Attorno alla caviglia
Non è l’ombra la cosa che cerco Neppure l’umile segno Della sosta sotto i palmizi Tranquilli né l’acqua né l’angelo
Custode delle oasi Io cerco il sentiero che dura Per sempre per sempre per sempre
Anne Perrier
|