Ho visto (avevo letto) La versione di Barney
Ho visto La versione di Barney e mi è piaciuto. Avevo letto il libro e ho trovato poco di quel tono dissacrante e grottesco. Non sono uno di quei lettori che lo ha osannato. Il libro è divertente e ben costruito, con una voce che funziona, un personaggio ben definito. Eppure (e in questo dissento da Escobar del Domenicale) come prassi sono andato a vedere il film senza aspettarmi la problematicità della riduzione (la parola è corretta) di quel che avevo letto. Credo che il regista abbia scelto di tirare un filo che nel libro forse neppure c'è in questa forma in parte patetica. La versione (la sua versione) di Barney finisce così per essere nel rispetto del libro, una versione ulteriore di quella che nel libro è, appunto, una versione multipla di una vita che in fondo ha anche le sue molteplicità (le mogli, le storie, le compagnie ecc.). Disquisiremmo forse di questa scelta. Potremmo. Io dico solo che il film mi ha consegnato qualcosa che mi è sembrato utile, materiale su cui riflettere. La battuta che trovo straordinaria è quella della terza sognora P. che alla fine cede alle insistenze (è amore o cedimento il suo?) di Barney e nel cedere accampa un dubbio: non sarà che dopo tanto insistere quello che verrà dopo ossia routine, normalità ecc ti deluderà? Vero e triste (veramente triste) mi è parso il tradimento di B. nella freccia: gelosia, paura, messa in discussione dell'amore, tradimento, pentimento, fine. E alla fine l'inettitudine barneyana ha un suo trionfo un po' amaro (più amaro che nel libro).Purtroppo tutto mi ha trascinato in un gorgo di pensieri un po' tristi da cui sono uscito grazie alla semplicità, cosa che spesso la vita non ci regala al momento opportuno o senza chiedere. Non potrei dire che il film merita poco, né mi sento di dire che ho sentito - visto che di tradimento si parla - che il regista abbia tradito l'opera. Perché l'ha tradita di default rifacendola, traducendola, trasportandola in un altrove a cui la fedeltà avrebbe forse nuociuto di più.
Rileggendo la mia copia de La versione di Barney di Mordecai Richler ho trovato poche sottolineature. Le poche erano citazione di altri. Tranne un divertente apologo sugli ebrei e questa frase: "Io sono un tipo impulsivo, preferisco gli errori ai rimpianti". (Non) dire: anch'io.
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