Continuo a leggere e a infliggervi il buon Sherwood. Un po' è che si legge come un libro di preghiere. E sta bene che io preghi molto perché molto ho sbagliato in vita mia. Il racconto di ieri (letto ieri. Prima di andare a dormire) si intitola Avventura. E' la storia di Alice Hindman e Ned Currie. Che si amarono giovani. E si amarono sinceramente. Ma poi Ned parte e lascia Winesburg. Per onore (e per amore) non porta con se Alice nonostante lei si sia offerta. La chiamerà dopo, quando sarà sistemato. ma il tempo passa e con il tempo cresce la dimenticanza. La disattenzione. Alice aspetta. Poi soffre. Poi si dispera. Una notte esce nuda sul prato davanti casa sotto la pioggia. E' uan specie di corsa catartica. E la catarsi è nelle parole conclusive di Anderson: "A letto affondò la faccia nel cuscino e pianse senza ritegno. 'Che mi succede? Farò qualche cosa di terribile, se non sto attenta', pensò, e rivolgendo la faccia verso il muro provò a sforzarsi di affrontare con coraggio il fatto che molti devono vivere e morire soli, anche a Winesburg":
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