Vi succede mai che delle parole a un certo punto si mettono ad inseguirvi, tutte assieme? Esempio? Ieri: salve e salme (come uno scarto da Settimana Enigmistica). Un altro? Arianna. Un nome che mi ha sempre detto poco (poche Arianna nella mia vita). Poi Arianna, collega di Cristina che ha una figlia che si chiama Arianna. Poi una collega di un corso. Tutto in poco tempo. Ho usato il nome (un altro) di una collega per un racconto (e anche questo è un nome inusitato per me) e stamattina alla radio è stata la prima parola che ho sentito. Certe volte le parole vogliono qualcosa da me che non credo di sapergli dare. Mi metto lì e ci penso e non so che farci. Oggi le ho scritte.
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