Canzoni, canzonare, conquistare
Stamattina mi vengono in mente due versi di due canzoni abbastanza popolari. Una è di Grignani che a un certo punto (lasciato dalla lei) chiosa "decisione discutibile". Ogni volta che la sento mi vengono in mente le cronache post-partita, le analisi delle azioni, la moviola. Insomma: il calcio e gli arbitri. L'altro verso è di Paolo Conte e dice "lo spettacolo d'arte varia di uno innamorato di te". Mi è tornato al ricordo giorni fa quando assistevo all'approccio di un amico con una. A un certo punto ho sentito la parola "letterario". Mi è venuto un brivido. Perché lo conosco aduso a commenti calcistici, rari sprazzi di analisi - senza analisi - politiche, gerghi vari, contrarietà. C'è da dire che io sono quel genere di persona che non crede alla manifestazione del contrario di sé persino nell'atto mistificatorio e funambolico della conquista. E, ne convengo, anche il mio è un genere. Ma se proprio devo scegliere dal corteggiamento (anche altrui) mi aspetto - al corteggiamento chiedo - che sia davvero vario. E davvero artistico. Ma è un genere. Anche questo. Un genere che dovrebbe essere artistico e non similtale.
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