Sul CORRIERE DELLA SERA ROMA c'è una bellissima recensione di PERDERSI A ROMA a firma di Domenico Nucera. Se lo recupero lo metto on line. E' davvero buono. Coglie nel segno.
Eccolo:
L' Urbe più insolita e curiosa |
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Una nuova guida ignora San Pietro e suggerisce gite all' Eur o sulla Tangenziale |
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L' ALBUM |
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Nucera Domenico |
Una guida che invita a perdersi è un paradosso solo apparente. Almeno perquanti pensano che lo smarrimento - in un' epoca senza più mete, dove la scoperta ha lasciato il posto all' ovvio - sia l' ultima esperienza di viaggio ancora possibile, la sola chiave capace di schiudere il «genio del luogo». A maggior ragione se il luogo in questione è la città dove si vive e lavora, l' ultimo posto al mondo dove ci si aspetterebbe di smarrire la rotta. È un invito a cambiare punto d' osservazione, il libro di Roberto Carvelli, «Perdersi a Roma», - che è stato presentato nei giorni scorsi presso il teatro Sala 1 a San Giovanni 10 e alla manifestazione Approdo alla Lettura sul Pontile di Ostia, accompagnato da un video di Elfriede Gaeng - una nuova guida alla città insolita e curiosa. Più che un tradizionale Baedeker, una non-guida senza itinerari precisi, se non quelli dettati dal sentimento. I luoghi descritti in questo libro sono legati unicamente dal filo della memoria, che di frammento in frammento, tra cenni autobiografici e citazioni letterarie, va componendo il personalissimo atlante dell' autore: la tangenziale Est come punto panoramico per cogliere il fascino poco spettrale del Verano; uno «smorzo» della Bufalotta come tempio dell' industriosità; le luci notturne della Stazione Termini come luogo di meditazione. Ma anche una prospettiva particolarissima dell' Eur, un quartiere ordinato visto attraverso il caotico schermo di suoni, luci e colori del Luneur. È il sentimento la parola chiave che sostiene il libro di Carvelli, giovane autore del Pigneto- interessanti gli stralci dedicati al suo quartiere - che dialoga con altri scrittori nati o vissuti a Roma, come Marco Lodoli, Roberto Cotroneo, Erri De Luca, Valerio Magrelli, Sandro Veronesi, Attilio Bertolucci. Sono conversazioni, piuttosto che interviste - anche qui è il sentimento che sovrasta la ragione - dove si fondono ricordi e aneddoti, toponomastica e metafisica, nello sforzo di ritrarre la Capitale nella sua anima meno monumentale e più popolare. Sentimento capace di ignorare le icone più ovvie della città - San Pietro, Colosseo, Fontana di Trevi - per soffermarsi sui palazzi di Montesacro, sui marciapiedi del Pigneto, sull' asfalto del Raccordo Anulare. Non sull' Eur cerebrale e metafisico del razionalismo - come si diceva -, bensì su quello ludico e infantile del luna park. Non sulle fontane del Bernini, ma sulle fontanelle di ghisa (i «nasoni») che spuntano agli angoli delle strade. Ne esce una Roma quotidiana e involontaria, da scoprire zigzagando tra le pagine, senza seguire la successione dei capitoli. Perdendosi, appunto. Domenico Nucera PERDERSI A ROMA - GUIDA INSOLITA E SENTIMENTALE in libreria, Edizioni Interculturali, 250 pagg., 12 euro, info www.edizioniinterculturali.it o tel. 06.68892580