Un po' come faceva Leopardi (fatte le debite distanze), un po' per divertimento (ma forse voi non vi divertirete). Ho composto questo pensiero di domande. Per una mia amica non caduta da cavallo ma atterrata in un'aula d'esame. Oggi.
Cose che vorrei sapere del tuo esame
c'era qualcuno carino a fianco a te?
si poteva copiare?
ce l'avevi la merendina o gli spicci per comprarla?
ti sudavano i palmi?
e allora: ti sei passata le mani sui pantaloni?
a una certa domanda ti sei grattata il naso con la matita e hai guardato fuori dalla finestra?
hai girato più e più volte il foglio?
avevi fatto le prove delle penne?
scrivevano tutte?
ce l'avevi i fogliettini tutti segnati?
o avevi qualcosa scarabocchiato sui polsi che col sudore è sbiadito?
qualcuno a un certo punto vi ha detto "ora se volete potete andare in bagno"?
e tu: volevi?
qualcuno a un certo punto vi ha detto "ora se volete potete consegnare"?
prima di consegnare hai riguardato bene cosa avevi scritto?
hai fatto caso se c'era il nome?
ti è venuto il dubbio che andasse firmata ogni pagina come dai notai?
ieri sera avevi detto una preghiera?
e stamattina?
al bar ti è venuta la tentazione di dirlo al barista che andavi a fare uno scritto?
e se l'hai fatto lui che ha detto?
per strada, in metro, sul bus prima di andare guardavi le cose in un modo diverso?
come se dovessero contenere degli strani ammonimenti o delle premonizioni?
hai pensato o detto: se avessi studiato di più?
se quella sera e quella talaltra non fossi uscita, andata al cinema eccetera?
quando sei uscita dall'esame ti sei sentita molto ma molto leggera?
e dopo non avevi una strana allegria che ti è venuta in mente la parola "effervescente"?
e un momento dopo ancora non ti sei sentita un po' annebbiata e hai pensato: ma ho scritto così o cosà?
hai mai detto "come va, va"?
ha mai detto "tanto non mi prendono"?
e dopo essere uscita hai chiamato qualcuno al telefono?
dopo, la sera, hai dormito bene?
hai ridetto una preghiera?