D'accordo, dovrei dormire. Vista l'ora, visto che già lo stavo facendo da un'oretta. Visto che come sempre mi sveglio presto. ma devo avere di sicuro quel cinghiale sul torace della pubblicità e assecondo la sete. Poi ritorno a letto e leggo la Munro (sempre da Il percorso dell'amore; il racconto è La preghiera dell'amore). Ecco come ci si lascia: "L'addio fu appena un'increspatura sull'acqua. Uscì di casa insieme a lui. Saranno state le quattro e mezza o le cinque, il cielo cominciava a rischiararsi e gli uccelli si svegliavano; era tutto coperto di rugiada. Di fronte a loro, incagliata nei solchi sulla strada, la grande macchina innocua". Non è di buon auspicio e spengo libro e luce. Ad maiora. PS Su Internazionale di questa settimana il maestro Fofi recensisce la Munro. La loda ma dice (parla di Canada) di preferirle Margaret Lawrence. Cita anche la Atwood e la Michaels. Dimentica la Mavis Gallant e me ne dispiaccio ma io so che non è un caso. E' invisa a molti intellettuali (lessi a suo tempo una tirata di Cordelli a proposito) ma non condivido. Sento che sta molto più vicina a noi, pur senza confondersi, e questo so che in genere non piace ai critici spaventati dalle mazzette sottobanco della verità.
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