Poesia all'Auditorium
Di Carvelli (del 13/10/2004 @ 09:15:31, in diario, linkato 1000 volte)
Ieri poesia all'Auditorium. C'era Aldo Nove (il mio autore di culto secondo altri secondo me uno dei più geniali autori italiani) bravissimo in una inedita credo Odissea (tanto per non far rimpiangere alla divina struttura di Renzo Piano Baricco). F a n t a s t i c a. Ma non per tutti. Davanti a me qualcuno protesta alle frasi spezzate alle simonetorrette e simonepari, ulissi, bushi, ecc. Io lo trovo geniale e struggenti le altre poesie. Bravo e collaborativo Raiz che poi si spende anche per il grande Jalal Nuriddin, The granfather of rap che però svuota la sala: troppo tardi e ostico (anche se pregevole) il verseggiare a ritmo di congas in inglese e senza traduzione. Nel buio la gente abbandona anche perché è mezzanotte ed è un peccato. La lettura di da Carver non mi fa molto bravissimi Rava e Di Gennaro ma Cederna sbaglia toni secondo me. Ma Carver è Carver. Anzi Carver is not dead.
Risvolti umani e considerazioni a seguire. A sono simpatici alle volte i fidanzati delle tue amiche. Vorresti dir loro "oh mi raccomando trattala bene" ma sta male e così fai qualche domanda per avere lo stesso risultato e guardi con molta attenzione. B sono simpatiche le ragazze dell'auditorium, quelle che non si prendono sul serio. Una ci dice "non vi sedete lì che fa sciatto" ed è il suo modo di interpretare le sollecitazioni della direzione preoccupata di cotanto vuoto in sala.
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