Una poesia di Cristina Alziati
A mio padre
Ti sei lavato, hai indossato abiti intatti, poi la mente mi slitta ad ogni passo. Non ho voluto vederti, di certo ti avranno sdraiato. Solo vorrei sapere, oppure è un sogno, che non fu angoscia la tua meticolosa cura - i documenti posati sulla panca la sedia che portasti nel giardino, il nodo - ma un qualche imperscrutabile, ma lieve, stato. Tutto è con te, segreto. Forse a spartirne il peso io serbo, dell' atto tuo, l'altro versante - il tonfo della sedia sulla pietra, e la tua assenza e il dondolio, che cullo, lento, lentissimo del corpo sotto il pergolato.
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