Poi mia madre mi diceva “adesso andiamo” e andavamo. Mia madre mi diceva “semolino” e semolino era. Diceva “caldo” e caldo era. Poi mia madre mi diceva cose che non capivo e che ora purtroppo non ricordo più e credo siano successe. Di altre non ricordo bene se poi fossero davvero così vere. O meglio, credo che ci siano cose dette che dopo non erano vere ma non ricordo quali. Di certo le paure erano le paure. E credo che molte rimanessero tali, nonostante qualche ferma rassicurazione. Così mi ricordo di altri piaceri che non venivano detti, che venivano omessi, silenziati, glissati o, peggio, banditi. Piaceri rimanevano e magari c’era da capire cosa non collimava. Ricordo che molto che adesso non ricordo per tanto tempo è stato importante. Ricordo di averne sofferto. E adesso non so più dire se è stato necessario averlo dimenticato o se è stato inutile averlo ricordato. Per troppo tempo. E averne sofferto.
|