La guerra (non l'amore) ai tempi della smart
Di Carvelli (del 14/03/2005 @ 14:37:19, in diario, linkato 1041 volte)
Leggo questa raccapricciante notizia di viabilità da repubblica.it...
Roma, 14:14
TENTA DI INVESTIRE E POI ACCOLTELLARE PEDONE. ARRESTATO
Per non essersi affrettato ad attraversare la strada sulle strisce pedonali ha rischiato di essere investito, e poi accoltellato perche' aveva protestato. Protagonista dell'episodio, un 42enne romano che stanotte ha passato un brutto 'quarto d'ora' che solo grazie ad una chiamata al 112 dei carabinieri non ha avuto gravi conseguenze. Sono da poco passate le 22 quando Roberto termina il turno di lavoro in via di Portonaccio, nella capitale. L'uomo si appresta ad attraversare la strada per raggiungere la sua auto parcheggiata sul lato opposto della carreggiata. Mentre si trova al centro della via, in mezzo alle strisce pedonali, da destra sopraggiunge una Smart, lanciata a folle velocita', condotta da Ivan M., 23enne che, per nulla preoccupato della presenza di Roberto, lampeggia piu' volte con i fari e "strombazza" con il clacson chiedendo "strada". Il pedone, per non essere investito, accelera il passo riuscendo giusto in tempo ad attraversare la strada. Ivan, tuttavia effettua una sterzata, come per investire Roberto, proseguendo poi la sua corsa. L'uomo, dopo aver scampato il pericolo si sbraccia per protestare nei confronti del giovane il quale inverte la marcia, accelera bruscamente, e punta contro Roberto con l'intenzione di schiacciarlo contro la sua auto, ma lui riesce a scansarsi. Non contento, l'energumeno scende dall'auto ed armato di coltello si scaglia contro Roberto che intanto fugge e chiama con il cellulare il 112 dei Carabinieri. Ivan lo raggiunge colpendolo alle spalle con diversi fendenti ma per fortuna taglia solo il giubbotto, la giacca e il maglione che indossa. Pochi istanti e Roberto intravede i lampeggianti blu di una gazzella del Nucleo Radiomobile Carabinieri, e' la sua salvezza. I militari bloccano Ivan e gli stringono le manette ai polsi con l'accusa di tentate lesioni gravissime.
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